I luoghi della NID 2021

Il teatro a Salerno

Nel 1700 il teatro a Salerno era considerato un luogo di corruzione e di scandalo, quindi non favorito dalla Chiesa. Tuttavia, nel 1807, grazie ad un decreto promulgato da Giuseppe Bonaparte che prevedeva una riduzione dei conventi del suo regno, diverse chiese e monasteri divennero proprietà della corona. Così in alcuni di questi luoghi iniziarono a nascere dei teatri come ad esempio il Teatro di Sant’Agostino, nei pressi dell’omonimo palazzo, il Teatro di San Matteo, stabilitosi nel convento di San Benedetto che fu chiuso nel 1845 e il Teatro La Flora, nei pressi di Porta Catena, che ebbe una produzione piuttosto copiosa.
Il principale teatro cittadino è il Teatro Municipale Giuseppe Verdi.

Teatro Municipale Giuseppe Verdi

La costruzione del Teatro Municipale Giuseppe Verdi fu deliberata dal Consiglio Comunale di Salerno il 15 dicembre 1863, su proposta dell’allora Sindaco Matteo Luciani.

Il progetto e la direzione dei lavori furono affidati agli architetti Antonio D’Amora e Giuseppe Manichini che si basarono sulle misure e le proporzioni del Teatro di San Carlo di Napoli. I lavori di decorazione furono invece diretti da Gaetano D’Agostino, pittore di gran pregio che si fece affiancare dalle firme più prestigiose del mondo artistico partenopeo. Il Teatro fu inaugurato il 15 aprile 1872 con la rappresentazione del Rigoletto; il 27 marzo 1901 il Teatro fu intitolato a Giuseppe Verdi, morto il 27 gennaio dello stesso anno.

Reso inagibile dal terremoto del 1980, il Teatro è rimasto chiuso per quasi 14 anni. È stato ristrutturato e reinaugurato il 6 luglio 1994, durante le celebrazioni per il 50° anniversario di Salerno Capitale.
Il restauro ha riportato alla luce particolari storico-artistici che rendono ancora più prezioso il Teatro, fra i pochi in Italia,

ottocenteschi e a struttura lignea perfettamente conservati. Il 22 gennaio 1997 la messa in scena del Falstaff di Verdi, interpretato dal baritono Rolando Panerai, inaugura la Prima Stagione Lirica della storia recente del teatro, fortemente voluta dall’amministrazione di Vincenzo De Luca e dal Direttore artistico del momento, Janos Acs. All’evento è legata anche la fondazione del Coro Lirico del Teatro.

A quella Prima Stagione Lirica ne seguiranno altre ogni anno, sempre con larghi consensi di pubblico e critica. Il Teatro ospita oggi, oltre alla Stagione Lirica, di Balletto e di Concerti, stagioni teatrali, rassegne, concerti, appuntamenti per i giovani, laboratori, stagioni di ricerca. Migliaia di studenti l’hanno potuto conoscere ed apprezzare, grazie alle visite guidate in programma.
La sensibilità dell’amministrazione comunale ha fatto sì che la città ritrovasse finalmente un suo tempio di musica e cultura.

A coronamento di un percorso storico all’insegna della musica, è giunta, in occasione del decennale, la nomina di un direttore artistico del calibro di Daniel Oren, che conferisce alla lirica del teatro Verdi la giusta risonanza internazionale.

Teatro Augusteo

Situato al piano terra del Palazzo di Città, il Cinema-Teatro Augusteo è un’ampia e monumentale sala, caratterizzata da una volta in cemento armato dai cui lacunari si diffonde la luce, capace di ospitare un pubblico di 700 persone. Restaurato e riaperto al pubblico dopo anni di inattività il Cinema Teatro Augusteo rappresenta oggi uno dei luoghi più ambiti per la rappresentazione di spettacoli d’ogni genere.

Sala Pasolini

Ex Cinema Teatro Diana, già cinema negli anni Cinquanta e poi luogo di culto per la cinematografia pornografica negli anni Ottanta, la Sala Pasolini di Salerno è oggi un importante luogo di produzione culturale che arricchisce l’offerta culturale della città.

La risistemazione della struttura ha permesso di ricavare una sala attrezzata per eventi multimediali, grazie all’ausilio di pannelli fissi e mobili, teli manovrabili e un impianto di quattordici proiettori che consente la proiezione di video e immagini su tutte le pareti. La platea con sedute retraibili consente di ospitare circa 180 spettatori o, all’occorrenza, di disporre dell’intera superficie della sala. “Sviluppo, cultura e futuro” sono le parole chiave che riassumono il senso e l’obiettivo della Sala Pasolini.