“OGNI SAUDADE E’ UNA CAPSULA TRASPARENTE, CHE SIGILLA E AL CONTEMPO OFFRE VISIONE, DI CIO’ CHE NON SI PUO’ VEDERE, CHE SI E’ LASCIATO DIETRO DI SE’, MA CHE SI CONSERVA NEL PROPRIO CUORE.”
(TODA SAUDADE- J. JILBERTO)
Saudade è nostalgia del futuro, rimpianto del tempo perduto e angoscia del tempo che verrà, è stato d’animo latente, che domani sarà coscienza. Questo termine, di origine portoghese, non risulta essere spiegabile né traducibile nell’orizzonte limitato delle parole umane ma ha trovato espressione nell’arte che da sempre rivela la sconfinatezza dei sentimenti.
La Saudade è un’atmosfera, uno stato d’animo, che si presta perfettamente ad essere dipinta tramite l’infinita potenza delle immagini. Studiando i principali ambiti dove il termine trova espressione ho approfondito la poetica di Fernando Pessoa.
La sua grande creazione estetica è considerata l’invenzione degli eteronimi. Ispirandomi alle sue principali personalità letterarie, in scena, quattro danzatrici interpreteranno diversi eteronimi, dotati di autonoma identità, ognuno dei quali ha avvertito la propria intima forma di Saudade, che per quanto legata al passato ed al presente è rivolta al futuro. Ognuno esiste come singolo ed in relazione agli altri; questo perché la Saudade a differenza della nostalgia o della solitudine è condivisibile, sperimentabile come singolo ma anche come collettivo.